#Recensione Atomic Heart: quando il surrealismo si fonde con la tecnologia

Il 22 luglio del 2017 è stata rivelata al pubblico la prima anteprima di un videogioco dal forte impatto visivo, ambientato in una Russia distopica: Atomic Heart. Dopo circa cinque anni di attesa, il 21 febbraio del 2023, il gioco è finalmente uscito. In questa recensione, vi racconteremo della nostra esperienza personale avuta giocando a questo sparatutto in prima persona dal grande carisma. È importante notare che abbiamo provato il gioco sia su PC che su console (Xbox Series X).


Scheda del Gioco

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC
Tipo di gioco: FPS, immersive sim
Sviluppatore: Mundfish Publisher: Focus Entertainment


Benvenuti nella Struttura 3826

In Atomic Heart Ci troviamo nel 1955 in una Russia alternativa, dove l’U.R.S.S. è divenuta una nazione altamente avanzata nel campo della robotica e delle tecnologie avanzate. Una scoperta tecnologica centrale è stata quella dei Polimeri, un materiale versatile con molteplici applicazioni.

L’ambiente circostante iniziale sembra rappresentare una sorta di utopia comunista, con quasi tutti i lavori fisici svolti da robot, come gelatai, camerieri, e così via. Tuttavia, man mano che la trama si sviluppa, scopriremo che questa società apparentemente perfetta è in realtà una distopia.

Il nostro personaggio, nonché protagonista del gioco, è Sergey Nechayev, nome in codice P-3, un veterano della seconda guerra mondiale. Siamo incaricati di controllare la struttura 3826, dove sono stati segnalati disordini. Questa struttura è un centro di ricerca che mira a sviluppare tecnologie per l’espansione spaziale nel nostro sistema stellare.

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Atomic Heart, Androide

Intrigante e Caratteristico

Premetto che non farò spoiler per non rovinare l’esperienza di gioco.
Il protagonista di Atomic Heart è Sergey Nechayev, conosciuto come P-3, il quale è accompagnato da un prototipo di guanto con un’IA altamente sviluppata. La missione affidata dal Dr. Sechenov (a capo del complesso), a P-3, è quella di investigare sulla Struttura 3826, un avanzato centro di ricerca che si occupa di sviluppare soluzioni per colonizzare satelliti e pianeti all’interno del sistema solare. Durante il gioco, il giocatore dovrà affrontare vari robot ed esplorare una grossa fetta della struttura. La trama del gioco è ricca di colpi di scena e, anche se alcune cose risultano evidenti, molte rimangono ben nascoste fino alla fine della campagna di gioco. La trama è ben gestita, e molti dettagli che apparentemente sembrano scontati faranno parte di un puzzle più grande.
Sinceramente ho trovato la trama assolutamente interessante ed in generale ben costruita.
Menzione d’onore per il doppiaggio, avente un cast italiano degno di nota e molto espressivo dove necessario.

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Un nemico Organico

Tecnicamente ben fatto ma…

Atomic Heart presenta una grafica di alta qualità, con la maggior parte delle texture in alta definizione e modelli di robot, androidi, ginoidi estremamente curati, dotati di animazioni di altissimo livello. La varietà dei nemici organici e robotici è notevole, inoltre i filmati in engine di gioco sono ben realizzati, e presentano un’ottima regia. Tuttavia le cut-scene sono di qualità nettamente inferiore, presentando una regia caotica e, sinceramente, mal riuscita. L’ambientazione rimane sempre molto caratteristica e particolare, piena di dettagli. Il sistema di loot è soddisfacente e molto curato. Anche il sonoro è gestito magistralmente, fra musiche classiche, remix, tecno, metal e rock.

Il titolo presenta però alcuni problemi tecnici, come cali di frame rate in alcune aree di gioco (riscontrato solo su pc e non su Xbox) , sebbene non siano frequenti o prolungati, inoltre alle volte il gioco presenta occasionali scatti, che occorrono in momenti casuali di gioco. Risulta importante segnalare alcuni bug fastidiosi presenti nel gioco, come ad esempio il problema dei Neuralmodule, la valuta più rara del gioco, che permette di costruire oggetti speciali. Purtroppo, a causa di un bug, su alcune partite non è possibile acquisire i Neuralmodule, e quindi non è possibile utilizzarli per il crafting. Nonostante sia possibile aggirare il bug, modificando i file di gioco, questo può causare una forte frustrazione. Inoltre, ci sono anche altri bug minori, che possono richiedere la chiusura e riapertura del gioco.
Voglio solo aggiungere che il bug dei Neuralmodule è stato riscontrato solo su pc e non su console di casa Microsoft.

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La distopica città Russa

Soddisfacente ed Accattivante

Il Gameplay di Atomic Heart è caratterizzato da una buona varietà di armi e abilità, che offrono un’esperienza di gioco soddisfacente e variegata. Tra le armi presenti nel gioco troviamo icone della Russia in campo bellico, come l’AK47, il fucile a pompa KS23 e l’amata Makarova, affiancate da armi futuristiche, che utilizzano energia elettrica al posto delle munizioni convenzionali. Il Gunplay è ottimo, e le battaglie risultano impegnative e non banali, con la possibilità di modificare quasi tutte le armi per renderle più efficaci. Le abilità date dai polimeri, come la telecinesi, risultano molto utili in combattimento, permettendo di eliminare rapidamente i nemici più deboli.
Si possono equipaggiare fino a tre poteri, ma sarà possibile utilizzarne solo uno alla volta. Una delle tre abilità è fissa, e ci permetterà di lanciare scosse elettriche dal guanto.
Tutte le armi del gioco sono altamente personalizzabili grazie a Nora, “una” robot molto carismatica.

Il crafting potrebbe risultare un po’ complicato all’inizio, ma Mundfish ha trovato una soluzione molto interessante: qualsiasi oggetto che si costruisce può essere smantellato per recuperare tutti i materiali utilizzati, incluso l’equipaggiamento modificato e le abilità del guanto. Questo consente ai giocatori di cambiare la propria build in qualsiasi momento senza problemi, utile soprattutto in una prima run in cui si vuole provare un pò tutto ciò che il titolo mette a disposizione.

Alcune meccaniche di gioco in Atomic Heart non ci hanno del tutto convinto. Innanzitutto, il sistema di open map, simile a quello di Metro Exodus, ci ha lasciato un po’ perplessi. Avremmo preferito una struttura di gioco più lineare, magari simile a Prey del 2017. Inoltre, il sistema di stealth non sembra funzionare molto bene e non viene sufficientemente valorizzato, sarebbe opportuno rivederlo per renderlo più godibile.
Ultima nota dolente, che stona con l’open map ma valorizza i momenti su “binari”, sono i salvataggi. Essi saranno disponibili in determinate aree sicure, questo potrebbe precludere e frustrare in caso di morte dopo aver intrapreso ore di esplorazione, poiché i dati andranno persi. A volte il gioco salva in automatico, ma tali situazioni sono rare e non ben definite.

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Due Ginoidi, a destra e sinistra

Inaspettato ma Ben Gradito

Una nota di merito va data agli enigmi in gioco, che sono stati realizzati con cura e sono ben integrati nel gameplay. Alcuni di essi sono ambientali, mentre altri sono utilizzati per aprire porte, e offrono una varietà interessante di sfide. In particolare, gli enigmi principali per aprire le porte sono quattro e comprendono: un enigma basato sui colori, dove i giocatori devono allineare i colori per aprire la porta. Questi colori devono essere sincronizzati con altri colori presente nella corona esterna, un secondo puzzle basato sul tempismo, dove i giocatori devono cliccare al momento giusto per sbloccare un pezzo di serratura alla volta, un terzo per ripristinare l’elettricità, dove i giocatori devono sincronizzare i fasci di energia nel colore giusto, ed infine un quarto enigma basato sulla ricerca e memoria, dove i giocatori devono cercare il codice e riproporlo all’interno di un sistema di sicurezza per sbloccare una porta.

Gli enigmi ambientali sono un altro punto di forza del gioco, richiedono creatività e intelligenza per essere risolti. Alcuni di essi si basano sull’uso di magneti, mentre altri esigono lo spostamento di una batteria sferica da un punto A a un punto B, muovendola saggiamente in vari punti per aprire o chiudere porte. In entrambi i casi, la soluzione richiede un approccio ingegnoso, e premia la dedizione e la creatività dei giocatori nel trovare il modo giusto per superare l’enigma.

Tiriamo le somme

In sintesi, Atomic Heart è un gioco che presenta pregi come un mondo di gioco accattivante e ben strutturato, una buona varietà di armi e modifiche, una ottima varietà di enigmi ambientali e una trama ben gestita con molte sorprese. Tuttavia, presenta anche alcuni difetti, come un sistema di open-map che potrebbe essere migliorato, e un sistema di stealth poco valorizzato. Nel complesso, Atomic Heart è un gioco che merita di essere giocato per la sua esperienza di gioco unica.

PRO
  • Ambientazione e grafica  dettagliata
  • Cura per i particolari
  • Gameplay e gun play
  • Enigmi
  • Musiche
  • Doppiaggio in italiano
CONTRO
  • Bug molto fastidiosi
  • Salvataggi
  • Filmati caotici e mal realizzati
Andrea e Paolo Alfonsi
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Atomic Heart è un gioco di fps e immersive sim sviluppato da Mundfish. Il gioco è ambientato in una struttura di ricerca avanzata chiamata 3826, dove il protagonista, Sergey Nechayev, deve investigare su ciò che è accaduto. Il gioco è caratterizzato da un'ambientazione retro-futuristica in cui i robot sono principale minaccia della struttura 3826. Non considerando alcuni bug ed il sistema di open map che ci ha lasciati un po' perplessi, Atomic Heart si è mostrato come un ottimo titolo, condito con una discreta storyline ed un ottima grafica. (Versione Testata: PC ed Xbox Series X)#Recensione Atomic Heart: quando il surrealismo si fonde con la tecnologia