#Recensione Ravenlok: Un capolavoro in Voxel che manca di sfida e personalità

Il 4 maggio 2023 è stato rilasciato Ravenlok, un action con alcuni elementi di gioco di ruolo, sviluppato e pubblicato  da Cococucumber. Ravenlok ti trasporta nel fantastico mondo del Paese delle Meraviglie, ispirato all’ambientazione di Lewis Carroll, ma con uno stile Voxel. Il gioco ci ha sicuramente impressionato per le sue qualità tecniche, tuttavia il gameplay e la difficoltà non sono stati in grado di entusiasmarci. In questa recensione esamineremo insieme Ravenlok.


Scheda del Gioco

Piattaforme: PC, Xbox one, Xbox Series S/X
Tipo di gioco: Action, Gdr, single player
Sviluppatore: Cococucumber Publisher: Cococucumber


Ravenlok Senza infamia e senza lode

La trama di Ravenlok si dipana con semplicità, mantenendo una linearità che rispecchia l’approccio globale del gioco. La protagonista, Ravenlok, si ritrova in una nuova dimora di famiglia nella campagna, con sentimenti contrastanti riguardo alla sua nuova situazione. Tuttavia, il gioco non si addentra profondamente nelle complessità del suo mondo interiore, poiché l’attenzione è rivolta principalmente all’aspetto visivo e all’azione.

L’elemento centrale della trama si concentra sulla scoperta di un antico specchio nella stalla, che funge da passaggio per un mondo incantevole popolato da creature straordinarie. Tuttavia, è importante notare che la trama di Ravenlok non presenta colpi di scena o sviluppi narrativi sorprendenti. Rimane fedele a una struttura lineare, in cui la protagonista affronta una serie di avventure e sfide nel tentativo di sconfiggere la regina malvagia e riportare l’armonia nel regno.

Pur evocando il richiamo dei classici scritti di Lewis Carroll, come “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, Ravenlok si distingue per la sua trama semplice e lineare. Sebbene manchino colpi di scena o complessità narrativa, il gioco offre comunque un’esperienza coinvolgente dal punto di vista visivo.

ravenlok lo stregatto nel paese delle meraviglie
ravenlok lo stregatto nel paese delle meraviglie

Ravenlok il contrasto non è per forza un male 

L’art design di Ravenlok è eccezionale e presenta una caratteristica tipica del team Cococucumber ovvero il Voxel. di fatti  il mondo di gioco è realizzato in uno stile voxel di grande qualità,  mentre la protagonista si presenta con un aspetto più “cartoon”. Questo contrasto visivo sorprendente e distintivo sembra rappresentare in modo efficace l’enorme differenza tra i due mondi, quello reale e quello del Paese delle Meraviglie. Inizialmente, ammetto che questa marcata differenza mi ha colto di sorpresa e ha destato in me una certa instabilità.

Tuttavia, riflettendo su questa scelta artistica, ho concluso che si tratta di una rappresentazione intenzionale e coerente con il contesto del gioco. Ravenlok brilla soprattutto in alcune aree che sono state curate in modo eccezionale dal punto di vista artistico. Siamo rimasti estremamente sorpresi dai paesaggi mozzafiato e dal design affascinante dei boss e dei personaggi non giocanti. L’attenzione ai dettagli, l’utilizzo di colori vivaci e l’atmosfera suggestiva di queste sezioni del gioco testimoniano l’impegno e la creatività del team di sviluppo. Senza dubbio, l’art design rappresenta il punto di forza predominante di Ravenlok, regalando un’esperienza visiva coinvolgente e particolare.

 

Un Gameplay privo di personalità

Il Gameplay di Ravenlok, purtroppo, non riesce ad offrire un’esperienza appagante o coinvolgente. Nonostante le promesse di un’avventura action, con elementi di gioco di ruolo, il risultato finale è piuttosto deludente. Il sistema di combattimento, sebbene presenti alcune sfumature interessanti, risulta piuttosto limitato e poco sviluppato. I nemici sono poco impegnativi da affrontare, e il livello di difficoltà generale è troppo basso, mancando di una vera sfida per i giocatori.

Le missioni proposte nel gioco si basano principalmente su compiti di raccolta e consegna di oggetti, senza offrire una varietà significativa di attività o obiettivi. Anche se alcuni enigmi presenti nel gioco possono risultare carini e leggermente impegnativi, sono pochissimi e non riescono a compensare la monotonia generale delle missioni.

La mancanza di personalizzazione nel sistema di avanzamento di livello è un altro punto debole del gameplay di Ravenlok. Non vi è la possibilità di personalizzare il personaggio o le sue abilità. La progressione si limita a un incremento lineare delle statistiche, senza offrire scelte strategiche o opzioni di specializzazione. Questo contribuisce a rendere l’esperienza di gioco piuttosto piatta e priva di profondità.

Nel mio caso, ho raramente sentito il bisogno di utilizzare lo scudo durante i combattimenti, poiché schivare si è rivelata la scelta migliore per evitare danni. Questo dimostra una mancanza di bilanciamento nel sistema di combattimento e una mancanza di tattiche o strategie complesse da adottare.

Nel complesso, il gameplay di Ravenlok si presenta come un’esperienza monotona e poco stimolante. Non riesce a offrire la profondità e l’innovazione che ci si aspetterebbe da questo tipo di gioco di ruolo. Ravenlok rischia di essere considerato più uno scarno gioco d’azione dal gameplay semplice e lineare, piuttosto che un vero e proprio gioco di ruolo.

 Ravenlock : Boss fight nella serra
Ravenlock : Boss fight nella serra

Altalenante qualità sonora in Ravenlok

Il comparto sonoro di Ravenlok presenta alti e bassi. All’inizio del gioco, si può apprezzare una cura particolare nelle musiche che accompagnano le diverse ambientazioni. Le tracce musicali sono ben realizzate e riescono a creare l’atmosfera giusta, immergendo il giocatore nel mondo del gioco.

Man mano che si avanza nella storia, tuttavia, le musiche sembrano diventare sempre più banali e prive di personalità. Mancano di originalità e non riescono a lasciare un’impressione duratura. Le composizioni musicali si riducono a motivi ripetitivi e stereotipati, senza offrire nuovi spunti o emozioni.

Nonostante ciò, ci sono alcuni momenti nel gioco in cui la colonna sonora si distingue e riesce a creare un impatto positivo. In particolare, durante gli scontri con i boss o in situazioni di tensione, le musiche riescono ad amplificare l’adrenalina e a coinvolgere il giocatore in modo efficace.

In definitiva, sebbene il comparto sonoro di Ravenlok mostri momenti ben realizzati e una certa cura nella selezione delle tracce musicali, non riesce a mantenere la stessa qualità e originalità nel corso dell’avventura. Le musiche dozzinali e prive di personalità impediscono loro di raggiungere il livello delle grandi colonne sonore dei videogiochi, relegandole a un posto meno rilevante nel panorama dei giochi in termini di impatto.

Un notevole comparto tecnico in Ravenlok

Il comparto tecnico di Ravenlok si distingue per la sua solidità e qualità generale. Il gioco si presenta con caricamenti veloci e una buona stabilità, senza presentare grossi bug o problemi di sorta. Tuttavia, un aspetto da tenere in considerazione è la telecamera semi fissa. Sebbene possa essere considerata un’interessante scelta artistica, spesso risulta controproducente durante l’esplorazione e alcune rare boss fight. Nonostante ciò, nel complesso, il comparto tecnico di Ravenlok rimane solido e ben realizzato, garantendo un’esperienza di gioco fluida e priva di intoppi significativi.

Conclusioni 

In conclusione, Ravenlok si rivela un’esperienza adatta a coloro che desiderano un’avventura che possa essere completata in poco tempo, con un tempo di gioco stimato di circa 4-5 ore. Il punto di forza del gioco risiede sicuramente nel suo comparto artistico, che offre paesaggi suggestivi e un’attenzione ai dettagli che non delude. Tuttavia, se siete alla ricerca di un gameplay impegnativo e di sfide più complesse, questo titolo potrebbe non soddisfare le vostre aspettative. In tal caso, potrebbe essere opportuno esplorare altre opzioni disponibili, magari all’interno del Gamepass, per trovare un’esperienza più adatta ai vostri gusti e alle vostre esigenze.

PRO
  • Ambientazione incantevole
  • Cura per i design
  • Stile voxel
CONTRO
  • Gameplay dozzinale
  • Trama banale
  • Ripetitivo
Andrea e Paolo Alfonsi
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