#Recensione Scars Above, il viaggio Extraterrestre di Kate Ward

Durante gli scorsi giorni ho avuto la possibilità di giocare “pad alla mano” il nuovissimo titolo dello studio serbo Mad Head Games, Scars Above, prendendo parte ad un incredibile viaggio in un pianeta remoto dove solo l’intelligenza ci permetterà di sopravvivere.


Scheda del Gioco

Piattaforme: PlayStation 4/5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC
Tipo di gioco: Sparautto, Action Adventure
Sviluppatore: Mad Head Games Publisher: Prime Matter


Sentient Contact Assessment and Response

Durante la nostra avventura in Scars Above vestiremo i panni della scienziata Kate Ward, membro del team SCAR, incaricato di esplorare il Metaedro, un complesso alieno gigantesco comparso improvvisamente al di sopra del pianeta terra. L’oggetto sconosciuto sembra però inattivo fino a quando, dopo un rilassato viaggio nello spazio dove potremo conoscere l’intera crew del team SCAR, si attiverà improvvisamente, teletrasportandoci in un pianeta sconosciuto all’essere umano dove però è possibile vivere e respirare in maniera del tutto uguale alla terra.

Il pianeta sembra deserto, nonostante sia possibile scorgere in qualsiasi zona reperti provenienti dall’astronave e audio log provenienti dagli altri membri del team, che però sembrano spariti nel nulla. Ci rimangono quindi solo due domande, Perché siamo qua e siamo veramente soli? Lo scopriremo soltanto giocando.

La trama di Scars Above e di conseguenza il suo comparto narrativo risultano a mio parere ottimi, il team di Mad Head Games ha progettato una storia semplice ma ben articolata, che non si lascia facilmente cadere in svarioni di qualsiasi tipo, anche grazie ad una protagonista che è tutto il contrario rispetto all’immaginario uomo testosteronico da sempre considerato protagonista di tutti gli sparatutto. La storia dunque riesce in maniera quasi infallibile ad appassionare chiunque, regalando ore ed ore di gameplay all’insegna delle scoperte e delle battaglie.

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Ecco uno dei primi boss

Quando è l’intelligenza che conta

Come ho detto prima, in Scars Above interpetiamo un personaggio molto diverso dall’immainario comune, infatti la nostra Kate è, ad esempio, tutto il contrario del Doom Guy muscoloso e follemente arrabbiato. Kate è una scenziata, e seppur visibilmente goffa nei movimenti e nelle prove di forza è dotata di un’intelligenza sovrumana (d’altronde il team SCAR è formato dalla crème della crème degli scenziati presenti sul pianeta Terra).

Durante la nostra avventura non vedremo mai Kate arrampicarsi su delle pareti oppure eseguire spettacolari uccisioni smembrando i nemici staccandogli la testa, ma soltanto superare piccole alture ed affrontare i nemici in maniera semplice e lineare, limitandosi ad eseguire delle schivate e capriole per evitare gli attacchi nemici. In compenso, come avevo già detto in precedenza Kate è dotata di un’intelligenza sovrumana, che ci permetterà di affrontare qualsiasi situazione, anche le più estreme senza il minimo sforzo soltanto con l’utilizzo del ragionamento e della calma.

Grazie alla tecnologia della tuta indossata da Kate sarà possibile scannerizzare con la pressione di un solo tasto tutte le piante e le creature aliene che incontreremo durante il nostro percorso nel pianeta extrasolare nel quale siamo capitati, sbloccando i vari punti di esperienza in maniera molto particolare, non dovremo infatti uccidere gli alieni che ci attaccheranno (anche se sarà comunque necessario) ma bensì sutidiarli e carpirne la struttura corporea, cereblare e ossea. Guadagnando i punti esperienza sarà possibile sbloccare dei perk applicabili alla nostra tuta, che comunque non avranno grandi effetti sulla resa finale. È inoltre possibile rimuovere i punti esperienza dai perk che non desideriamo più utilizzare, in modo da poterci creare la build che più ci aggrada.

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Un mondo dove magia e tecnologia si fondono

Armi “Elementali” ma comunque “Letali”!

Durante il nostro viaggio nel pianeta saremo costantemente attaccati dalla popolazione aliena che lo abita, tutt’altro che amichevole anzi, molto aggressiva. Per combatterli, sarà necessario l’utilizzo di alcune armi molto particolari, il primo, che potremo utilizzare fin dai primi minuti di gioco è un Fucile in grado di colpire i nemici attraverso delle scariche elettriche. Mentre esploreremo il pianeta, scopriremo molte altre armi, che faranno utilizzo degli elementi per poter attaccare i nemici, come il ghiaccio, il fuoco e così via. Grazie all’intelligenza di Kate sarà inoltre possibile fare ampio utilizzo della flora e fauna del pianeta per la creazione di munizioni per i nostri blaster e fucili.

Dopo avervi introdotto ai tipi di armi che potremo utilizzare voglio illustrarvi il combat system, che ho trovato veramente interessante e stimolante. Il combattimento con i nemici avviene in maniera prettamente diretta, con gli stessi che sbucheranno fuori dal nulla, facendomi (alcune volte) spaventare. Sebbene le nostre armi non siano così tanto potenti, ogni nemico è dotato (per loro sfortuna) di alcuni punti deboli, che, se colpiti attraverso l’arma giusta possono portare a combo e danni critici. La stessa cosa avviene a seconda del terreno e delle condizioni climatiche nelle quali ci troviamo, infatti, se un nemico si trova immerso nell’acqua e viene colpito da una scarica elettrica riceveremo una “combo bagnata” che infliggerà il doppio dei danni.

Ad aumentare la difficoltà del titolo troviamo anche alcune meccaniche souls-like, il titolo non è ad esempio dotato di auto salvataggio, sarà infatti necessario sfruttare dei checkpoint, rappresentati da dei monoliti in pietra dove magia e tecnologia si fondono assieme e che Kate potrà utilizzare per “salvare la partita” e curarsi completamente. È inoltre presente una curiosissima “funzione killer”, simile a quanto visto in Hellblade attraverso il morbo di colore nero, ovvero l’intossicazione. Potremo essere intossicati da alcuni dei nemici, che, per attaccarci a lunga distanza possono sputare dei proiettili avvelenati, che faranno aumentare il livello dell’avvelenamento di Kate, che comunque scenderà regolarmente se non intossicati di nuovo.

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Fucile incendiario, spara proiettili infuocati

Comparto Tecnico, solido… ma non così tanto.

È arrivato adesso il momento di parlare del comparto tecnico di Scars Above, partendo dalla grafica, che, in sé per sé rimane di ottima fattura per tutta la durata del titolo, se non fosse per alcuni problemi che l’intero gioco si porta dietro per tutta la trama. La cosa che più non ho gradito del comparto grafico del titolo di Mad Head Games sono state le cut scene, che, nella prima parte del gioco (per intendersi, prima di risvegliarsi sul pianeta), sono di ottima qualità, cambiando poi completamente stile e trasformandosi in filmati dalla bassissima qualità grafica che, molte volte mi sono trovato anche a saltare, proprio perché rovinano l’esperienza finale del gioco.

Il secondo dei problemi è rappresentato dalle collisioni con i nemici più grandi, che sembrano proprio non esistere. Quando uccidiamo un nemico e proviamo ad avvicinarci noteremo che la presenza delle collisioni è nulla e quindi di conseguenza sarà possibile compenetrare il corpo di Kate all’interno della creatura appena uccisa. Tutto sommato il comparto grafico di Scars Above risulta comunque discreto, grazie alla qualità delle texture ed alla cura nei dettagli che lo sviluppatore ha comunque inserito all’interno di tutte le ambientazioni.

Parlando invece di audio, devo dire che il doppiaggio e gli effetti sonori sono ottimi e condiscono molto bene l’esperienza, aumentando il realismo generico.

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Come vedete la grafica riesce comunque a regalare immagini da cartolina

Considerazioni Finali

Scars Above di Mad Head Games e Prime Matter si è mostrato ai miei occhi come un titolo dal grande potenziale, soprattutto grazie ad un’ottima ed interessante storia, snocciolata attraverso un comparto narrativo decisamente ben realizzato. Anche il Gameplay è ottimo, le armi sono ben sviluppate e la scelta di utilizzare gli elementi come munizioni è molto azzeccata, assieme alle meccaniche Souls-Like il titolo risulta anche molto più complicato, aumentando anche il livello di sfida e bravura richiesto. Non si tratta quindi di un gioco completamente guidato dalla trama ma bensì di un titolo che sfrutta l’ingegno e l’intelligenza del giocatore, facendolo ragionare per poi arrivare ad adottare la migliore e meno dispendiosa strategia per affrontare i nemici. Peccato per il comparto grafico, che risulta discreto, penalizzato da alcuni problemi che potevano sicuramente essere risolti.

PRO
  • Ottima trama, interessante ed appassionante
  • Combat system e Gameplay ottimi
  • La componente Souls-Like funziona
CONTRO
  • Cut scenes di bassa qualità
  • Collisioni con i nemici quasi assenti
Borededdy
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La mia passione nasce nel lontano 2012, quando a Natale mi fu regalato il mio primo Nintendo DS, da quel momento non mi sono più fermato ed ho accresciuto man mano la mia conoscenza del mondo Videoludico. Grazie ai miei zii nasce anche la mia passione per i Retrogames, che mi ha portato a diventare un vero e proprio collezionista. Cosa cerco nei Videogiochi? l'esperienza. (Codice Amico Nintendo Switch: SW-1583-2216-0331 | Gamertag Xbox: BoredVolcano682)

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Scars Above, di Mad Head Games, al netto di alcune grandi lacune nel comparto grafico, come la bassa qualità delle cinematiche si è mostrato come un titolo dal grande potenziale, caratterizzato da un'ottima storia, ben scritta e sviluppata ed un Combat System molto lineare e facile da apprendere, mescolato attraverso delle meccaniche Souls-like che aggiungono quel pizzico di difficoltà in più al tutto. (Versione Testata: Xbox Series X)#Recensione Scars Above, il viaggio Extraterrestre di Kate Ward