#Recensione Silent Hill: The Short Message, tra invidia e bullismo

lo scorso 31 gennaio durante l’ultimo State of Play a sorpresa per tutti gli spettatori è stato annunciato e reso disponibile immediatamente e gratuitamente Silent Hill – the Short Message, una nuova avventura della storica serie di titoli Survival Horror che cerca di “distaccarsi” lievemente dai temi trattati per concentrarsi su di un argomento tutt’ora molto forte, il bullismo. Continuate a leggere dunque la nostra Recensione per scoprire i pregi e difetti di questa particolare avventura.


Scheda del Gioco

Piattaforme: PS5
Tipo di gioco: survival horror
Sviluppatore: HexaDrive, Konami Digital Entertainment Publisher: Konami


il Gioco

Silent Hill: the short message è un gioco horror della serie Silent Hill, anche se vi ci si distacca in maniera importante, sia per le meccaniche di base che per la trama e i temi trattati. Innanzitutto, si tratta di un gioco molto breve, tiene fede al titolo, quindi anche le meccaniche sono estremamente semplici: esploreremo un edificio abbandonato alla ricerca di oggetti, il tutto è ovviamente accompagnato dal continuo scappare da un “mostro”.

Silent Hill: the short message
Uno dei tanti corridoi del palazzo

Ma appunto la differenza si concentra soprattutto su trama e temi trattati: nel primo capitolo scopriamo di vivere in una città tedesca molto povera e dall’alto tasso di violenze in famiglia, di suicidi tra gli adolescenti e altro. Noi, impersonando una ragazza, siamo alla ricerca di una nostra amica che ci ha dato appuntamento in un edificio abbandonato che usa per i suoi graffiti. Molto rapidamente scopriamo che in realtà in questo posto è successo qualcosa di terribile. Da questo punto in poi la nostra protagonista si troverà quindi ad affrontare un orrore mai visto, in modo da poter sconfiggere le sue paure.

i Temi trattati, estremamente attuali

È significativo che sempre più giochi mostrino una sensibilità all’ambito psichiatrico, proprio come fa Silent Hill: The Short Message, in modo da poter rendere protagonisti i disturbi e le fragilità della protagonista e di chi gli sta attorno. Se l’idea è vicina sempre più alla quotidianità di molti, la realizzazione però ogni tanto scivola a essere un po’ ingenuo nella narrazione. Soprattutto il rapporto con i social network è bidimensionale e poco realistico, o anche il bullismo da scuola da parte dei compagni di classe, che sa da commedia hollywoodiana. È invece più sottile la violenza espressa dalla protagonista, che a un certo punto, gelosa della sua amica, presta un libro il cui autore si è suicidato, alla persona che ritiene colpevole di starle rubando l’amica. Una violenza passivo-aggressivo sottile, non banale anche da rappresentare. L’elaborazione del lutto, dei sensi di colpa e dei meccanismi inconsci psicologici di autodifesa sono anche questi ben rappresentati e più profondi.

Silent Hill: the short message
Ed ecco il “mostro” che ci insegurà

le Meccaniche, uno dei principali punti deboli

L’unico vero punto debole di questa produzione. il titolo punta molto sulla storia e sulla narrazione, sulla costruzione della memoria della protagonista del suo contesto di dubbi, di fragilità, di relazioni personali. La componente di tensione, un po’ stereotipata, è data dall’esplorare con la torcia del telefono un edificio abbandonato e vandalizzato. Stereotipata sì, ma tutto sommato un po’ funzionante: la maggior parte del tempo andiamo in giro a esplorare l’edificio in cui ci troviamo e scopriamo pezzi della storia della città o pezzi di ciò che è successo tra la protagonista e due sue amiche, il tutto mentre non mi sono sentito al 100% a mio agio. Si tratta di un gioco da una consistente parte narrativa, ma questa regge in maniera soddisfacente.

La parte di “gioco” vero e proprio rimane la parte più debole. Silent Hill – The Short Message è un titolo in cui le meccaniche sono limitate al muoversi a leggere cose e allo scappare di tanto in tanto da un “mostro” per stretti corridoi poco illuminati che formano una specie di labirinto. Potremo riuscirci al primo tentativo oppure riprovare più e più volte, scadendo in un po’ di frustrazione perché la difficoltà viene dal non riuscire a vedere bene dove si va e con quali elementi è possibile interagire, data la continua tensione generata dal nemico. Ritengo dunque questo aspetto del titolo ampiamente migliorabile, anche perché dopo un moderato sussulto iniziale, la tensione scende velocemente.

Silent Hill: the short message

Il covid-19

Sono rimasto colpito dal riferimento alla pandemia, che è diventata anche parte delle storie raccontate, e che in questo titolo ha dato un colpo all’economia della città in cui è ambientato, aumentando la povertà generale e facendo sì che l’edificio in cui ci troviamo venisse abbandonato e iniziasse a diventare quello che è oggi: un edificio in cui molti adolescenti si suicidano, molti graffitari realizzano le loro opere e in generale un posto fatiscente e in via di degrado.

Tirando le somme

Silent Hill: The Short Message si è mostrato come un titolo particolare, caratterizzato da una storia dai temi attuali e soprattutto forti, sebbene alcune piccolezze facciano sfociare il tutto in momenti decisamente “ingenui” rispetto a come il tutto accade nella realtà, colpisce molto la violenza di sottofondo, fine e ben mascherata, mostrando dunque ciò che alimenta da sempre il bullismo, ovvero, l’amara invidia. Le meccaniche di gioco fanno di sé l’unico vero punto debole dell’esperienza, rimanendo ancora in una fase “embrionale”, così come la paura, che tende a scemare dopo i primi minuti di gioco.

PRO
  • Free-to-Play
  • Curato nei temi
  • Storia coinvolgente
CONTRO
  • Meccaniche troppo semplici
  • La paura tende ad assottigliarsi dopo i primi minuti di gioco
Gokhlayeh
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ingegnere appassionato di videogiochi e di cinema. qualità su quantità. Innamorato da sempre della PC master race, ma qualche incursione in casa Sony

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