System Shock ha fatto la sua prima apparizione nel settembre del 1994, sviluppato dalla defunta casa di sviluppo “Looking Glass Studios”, è ora rinato ed ha avuto nuova vita attraverso un fantastico Remake, uscito il 23 maggio 2023. Posso affermare che è uno dei migliori Immersive sim che abbia mai giocato. Se siete appassionati del genere, vi invito a leggere questa Recensione, per avere uno sguardo più approfondito su questo fantastico Remake. Voglio solo precisare che, nonostante sia appassionato di immersive sim, non avevo mai giocato a System Shock. Attendevo con ansia questo remake per poter provare questo titolo in una veste più moderna.
Scheda del Gioco
Piattaforme: PC, Linux, Macos, Xbox one, Xbox Series S/X, Ps4, PS5
Tipo di gioco: Immersive sim, FPS, single player
Sviluppatore: Nightdive Studios Publisher: Prime Matter
Un ottimo connubio fra Cyberpunk e Sci-Fi
La trama di System Shock è abbastanza semplice: impersoneremo un hacker nell’anno 2072, che viene catturato dalla multinazionale TriOptimum. Il dirigente dell’azienda, Edward Diego, si presenta e ci chiede di disattivare i limiti etici di SHODAN (Sentient Hyper-Optimized Data Access Network), l’intelligenza artificiale che controlla la stazione spaziale Citadel, situata in orbita attorno a Saturno. In cambio, l’hacker riceverà un impianto cibernetico di tipo militare di ultima generazione, senza costi o altre condizioni. Successivamente, l’hacker viene sedato e si risveglia da solo, dopo 6 mesi.
Durante una breve esplorazione, il protagonista viene contattato da Rebecca Lansing, che lo avverte del pericolo e gli chiede di aiutarla a fermare SHODAN, che sembra essere “impazzita”. Nel corso del gioco, esploreremo tutti i settori della stazione orbitale Citadel, e affronteremo cyborg, robot e altro, tutte minacce intente a trasformarti in un cyborg senza cervello.
La trama è interessante e presenta alcuni risvolti intriganti. Tuttavia, il vero punto di forza è SHODAN, la IA della stazione orbitale, che paradossalmente è il personaggio più carismatico con cui avremo il “piacere” di interagire. Poiché il protagonista non parla, ci limiteremo ad ascoltare le persone con cui andremo ad interagire. Una cosa molto interessante sono gli audio log e i log di testo, che non solo approfondiscono la trama, ma sono anche essenziali per progredire nell’avventura.
Vagare in un inferno attorno a Saturno
Passiamo ora al fulcro del gioco: il Gameplay. System Shock è un immersive sim, un genere di Gameplay che potrebbe non essere adatto a tutti, e che presenta diverse implicazioni. Nel caso di System Shock, sembra essere un’evoluzione del genere, nonostante sia paradossalmente uno dei primi giochi di questo genere ad essere uscito. Sebbene io non possa fornire una valutazione basata sul primo gioco (ho solo visto brevemente alcuni gameplay), nel caso del remake sembra essere l’apoteosi del genere, il titolo infatti presenta una serie di meccaniche che ho riscontrato anche in altri videogiochi dello stesso genere, come Bioshock o Prey (che avranno preso ispirazioni dal primo System Shock).
Ad esempio, ci troveremo molto spesso ad affrontare degli enigmi che saranno molto simili ad altri presenti su Bioshock e Prey. Inoltre, ad accompagnare il tutto troviamo la gestione dell’inventario, e la possibilità di utilizzare il riciclatore per ottenere denaro. Tutti questi aspetti sono stati costruiti in modo eccellente nel remake di System Shock.
Il gioco offre un’ottima adattabilità, atta a permettere di personalizzare la propria esperienza di gioco. Se desideri un’esperienza più facile, hai la possibilità di selezionare il numero di nemici che incontrerai, e si potrà scegliere tra tre livelli di difficoltà per gli enigmi, le missioni e il cyberspazio. Tuttavia, anche alla difficoltà normale, il gioco risulta estremamente difficile. Pertanto, come prima esperienza, consiglio vivamente di mantenere la difficoltà normale. In questo modo, si potrà apprezzare la sfida e l’atmosfera del gioco, senza risentirne troppo, avendo comunque una sfida non banale.
Una delle caratteristiche che ho apprezzato di più in System Shock è il fatto che il gioco non ti guida passo dopo passo. A differenza di molti altri giochi, non viene mai fornito un percorso lineare da seguire, non c’è nessun indicatore che ti dice di andare da A a B. In System Shock, spetta a te dedurre cosa fare, basandoti su i vari audiolog e log di testo che sarà possibile trovare lungo il percorso. Non ci sono indicatori che ti diranno dove andare, quindi potresti esplorare le aree in ordine sparso, tanto che non c’è un’unica sequenza predefinita di azioni da compiere. Ci si può avvantaggiare facendo cose in un ordine diverso da quello previsto, e il gioco ti darà solo suggerimenti su cosa fare, lasciando a te la libertà di decidere come procedere. Potresti perderti, o potresti ritrovarti a ripetere determinate aree più volte, ma il gioco premia l’esplorazione, fornendo impianti cibernetici più potenti o opzionali.
La gestione degli impianti cibernetici stessi, invece, è un aspetto interessante, e fa parte della componente di gestione del gioco. Ogni impianto ha un consumo energetico, e si dovranno disattivare e riattivare per risparmiare energia. Anche alcune armi fanno uso di energia, sarà dunque necessario decidere se sparare o mantenere certi impianti attivi. Durante tutto il Gameplay non sarà raro imbattersi in varie stazioni di ricarica energetica sparse nella Citadel, ma saranno poche per ogni sezione, e in alcuni momenti saranno essenziali per proseguire nel gioco. Fortunatamente, sono inoltre disponibili anche delle batterie portatili, ma sarà necessario utilizzarle con cautela, poiché spesso ne avremo a disposizione soltanto un numero limitato, e potrebbero finire presto le scorte. La gestione dell’inventario sarà anch’essa un elemento molto importante nel gioco. Spesso ci si troverà a fare scelte su cosa tenere, tra cure o armi, munizioni o granate, e la gestione oculata dell’inventario sarà essenziale per affrontare le sfide che il gioco presenta.
Armi futuriste nel cuore del cyberpunk
Il Gunplay di System Shock offre una buona dose di versatilità, e la possibilità di adottare diversi approcci, premiando la creatività e l’uso oculato delle risorse e dell’ambiente circostante. Tuttavia, il combattimento corpo a corpo potrebbe essere considerato una delle debolezze dell’esperienza di gioco, con una certa incertezza nella sua esecuzione, l’esperienza di gioco corpo a copro potrebbe beneficiare ed essere migliorata da un semplice comando di schivata.
Le armi da fuoco presenti in System Shock sono numerose, e ognuna ha le sue peculiarità, con un design in stile retrofuturistico che le rende visivamente interessanti. Dalla modesta mini pistola, alle potenti railgun, alle sofisticate armi ad energia, c’è un’ampia gamma di scelte a disposizione dei giocatori. Tuttavia, è importante tenere a mente che le risorse saranno limitate. Pertanto, è necessario fare attenzione nell’utilizzo delle munizioni e delle cure, valutando attentamente ogni colpo sparato. Se si ha la possibilità di utilizzare armi ad energia e ci si trova vicino a una stazione di ricarica energetica, conviene sfruttarla per conservare le munizioni tradizionali.
Come le munizioni anche i Nemici saranno limitati, e il respawn è ben contestualizzato e non eccessivo. Vi sono anche delle Granate di vario genere, adatte a combattere specifici nemici, cosa molto interessante, vi consiglio di non lesinare su questi strumenti a vostra disposizione.
Citadel, una magnifica interpretazione di una città spaziale
Citadel ha un’ambientazione eccellente, e il fatto che sia parzialmente labirintica è una scelta intenzionale da parte degli sviluppatori, e risulta in linea con la lore del gioco. Sono rimasto colpito dal suo design variegato. Ad esempio, l’area esecutiva, mi ha ricordato molto l’ala abitativa di Prey, per quanto riguarda il design.
I robot e i cyborg presentano uno stile retrofuturista estremamente ben caratterizzato, lo stesso vale per l’intera stazione. Se siete appassionati di retrofuturismo, questo gioco è proprio adatto a voi. Un punto di merito va alla varietà dei nemici: ce ne sono molti, ognuno con un approccio diverso. Troverete un’ottima intelligenza artificiale dei nemici, che si comporteranno in maniera aggressiva o difensiva, in base al modello o al tipo di nemico che affronterete.
Le armi di System Shock Remake sono affascinanti, e caratterizzate da un design retrofuturistico, alcune spiccano in particolare. Durante l’esplorazione della mappa creata da Nightdive Studios, ho avuto il piacere di scoprire tre piccoli easter egg. Questi piccoli segreti sono sempre molto apprezzati, e regalano un sorriso, suscitando curiosità su possibili misteri più grandi dietro di essi.
Sentire ogni rumore è essenziale per la propria sopravvivenza
In System Shock remake, l’esperienza uditiva svolge un ruolo fondamentale, e diventa essenziale per la sopravvivenza nel gioco. La capacità di percepire i suoni dei passi dei nemici, o il funzionamento delle telecamere di sicurezza, diventa un indicatore cruciale per orientarsi e muoversi all’interno della stazione. La cura dedicata ai dettagli sonori è evidente, con effetti audio “realistici” e piacevoli per le armi. Il team di sviluppo ha lavorato diligentemente per garantire che i rumori delle armi risuonino autentici, contribuendo così all’immersione nel mondo di gioco.
Anche le musiche presenti nel gioco sono gradevoli, sebbene non si distinguano particolarmente. Tuttavia, svolgono il loro ruolo nel creare un’atmosfera appropriata, e sono ottime nel fornire un sottofondo sonoro adeguato alle situazioni di gioco.
Un aspetto che merita una menzione speciale riguarda i doppiaggi in inglese presenti nel gioco, che si distinguono per la loro qualità. Alcuni personaggi riescono a catturare l’attenzione del giocatore grazie al loro carisma e alla performance dei doppiatori. In particolare, il doppiaggio di SHODAN è eccezionale. Le sue voci distorte e le parole folli penetrano nella mente del giocatore, contribuendo a creare un’atmosfera sinistra e coinvolgente.
Comparto tecnico
Il comparto tecnico di System Shock è eccezionale. La grafica ha un suo stile distintivo, che è stato oggetto di una discussione interessante su Reddit, in cui si è arrivati alla conclusione che potrebbe essere definita “lo-fi textures”.
Inizialmente il gioco è stato sviluppato con Unity 5, ma il team di sviluppo ha successivamente optato per Unreal Engine 4, per quanto riguarda il motore grafico. Il risultato visivo è estremamente piacevole, con effetti visivi ben realizzati, animazioni fatte in modo intenzionalmente retrò e un sistema ragdoll adatto. Non ho riscontrato bug significativi, solo alcuni piccoli inconvenienti che non arrecano problemi al giocatore. Nel complesso, il comparto tecnico è impeccabile, e anche in situazioni intense con molti nemici ed esplosioni, il gioco rimane stabile, senza cali di frame. In conclusione, il comparto tecnico di System Shock è davvero notevole.
C’è solo un difetto, ovvero il layout in italiano, che a volte risulta troppo piccolo e illeggibile. Fortunatamente, queste situazioni sono rare, e si verificano solo per questioni di minor importanza, non per le cose importanti.
Concludendo
Il Remake di System Shock, sviluppato da Nightdive Studios, ha riportato in vita uno dei migliori Immersive sim mai creati. Il gioco offre un’esperienza coinvolgente, con grafica migliorata, un sistema di combattimento rivisitato e una trama intrigante. La campagna Kickstarter di successo ha dimostrato il forte supporto da parte della comunità di videogiocatori per questo Remake. Con un gameplay vario, e una gestione intelligente delle risorse, System Shock offre un’esperienza avvincente. L’ambientazione retrofuturistica e i dettagli sonori contribuiscono all’immersione nel gioco. In sintesi, il Remake di System Shock è un titolo imperdibile per gli amanti degli immersive sim.