Nelle ultime settimane ho avuto la possibilità di poter provare un titolo veramente eccellente, ovvero il nuovo capitolo della serie di avventure grafiche scritte dal recentemente scomparso Benoît Sokal, tornando finalmente nei panni di Kate Walker. Andiamo dunque a scoprirlo!
Scheda del Gioco
Piattaforme: PlayStation 4/5, Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, PC
Tipo di gioco: Avventura Grafica
Sviluppatore & Publisher: Microïds
Un’avventura tra due epoche differenti
In Syberia: The World Before torniamo dunque nei panni di Kate Walker, avvocata che, in questo quarto capitolo troviamo misteriosamente intrappolata all’interno di una grotta di sale appartenente ad un gruppo di neo-nazisti, ovvero l’Alba Bruna. In questa grotta durante le prime ore di gioco conosceremo Katyusha, compagna di cella di Kate, che riuscirà a far fuggire Kate dalla grotta. Durante la fuga, la nostra protagonista riuscirà solamente a portare con se anche un dipinto con raffigurata una ragazza che le somiglia molto, quella ragazza è Dana Roze, che all’inizio della nostra avventura potremo guidare nel prologo, dove, nella piazza della musica di Vaghen suonerà l’inno della città.

È proprio in questa città del centro Europa, Vaghen, che Kate si ritroverà alla ricerca di informazioni su Dana, della quale al momento ogni dettaglio è sconosciuto. Inizieremo quindi ad “accompagnare” la nostra protagonista attraverso le strade ed i vicoli della città, risolvendo enigmi e trovando indizi che pian piano sveleranno il filo conduttore che collega le due ragazze.
Ho trovato la storia di questo quarto capitolo della serie di Benoît Sokal veramente convincente, anche attraverso la sapiente ricerca delle emozioni del giocatore, proponendo scene, dialoghi e contesti che riescono a variare molto nei sentimenti, passando dall’essere felici e spensierati a cupi e malinconici.
Vaghen, una città tra Passato e Futuro
Fin dai primi minuti di gioco sono rimasto estremamente colpito dalla realizzazione della città di Vaghen, un paese che riesce in maniera eccelsa a fondere due stili artistici ed architettonici diversi, proponendo delle strutture anni ’30 combinate con automi in stile SteamPunk, realizzati dalla ditta Voralberg, che nei primi anni del ‘900 fece di Vaghen la sua “città prototipo”, dove poter testare i propri robot costruiti prettamente in rame e che anche nel presente svolgono moltissime funzioni quotidiane, come quella di guidare la tramvia che collega moltissime zone del paese assieme.
Giocando al titolo è inoltre possibile notare la grandissima ricerca dei dettagli inserita dagli sviluppatori, andando ad inserire, in ogni zona adeguata, negozi, bar, edicole e molto altro, che non presentano mai qualcosa di identico, proponendo anche un’alternanza genuina a livello artistico, soprattutto attraverso alla presenza di edifici più o meno rovinati, torri abbandonate e molto altro. Durante la mia esperienza di gioco è capitato moltissime volte che mi fermassi ad ammirare alcuni degli angoli e vicoli che la città ha da offrire, amandone spesso la varietà ed i colori. Sokal è inoltre riuscito in maniera eccelsa a mostrare e sicuramente lasciare aperte le ferite causate dalla follia dell’umanità e dall’alba bruna, che nei primi anni ’40 devastarono la città, provocando danni irreparabili ed andando senza molti pregiudizi a richiamare quello che, nella nostra realtà, fu fatto dai nazisti nei confronti degli ebrei.

Puzzle ed Indovinelli particolari, ma soprattutto tecnici
Durante la ricerca di informazioni su Dana Roze, la nostra Kate Walker sarà costantemente alle prese con moltissimi indovinelli e puzzle, che risultano a mio parere veramente ben strutturati e coinvolgenti, infatti, i tipi di puzzle che potremo incontrare durante la nostra avventura sono di due tipi, che si distinguono in maniera decisamente netta, ovvero, gli indovinelli classici, molte volte facilitati ed anche fin troppo semplici ed i puzzle tecnici, che richiedono a differenza degli enigmi canonici moltissima precisione ed attenzione da parte del giocatore, andando a doversi ricordare particolari parole, numeri o dettagli presenti in dei documenti, oppure a dover spostare ed utilizzare degli oggetti in una determinata maniera.
Come vi ho citato nel precedente paragrafo, il titolo è ricco di documenti, immagini e volantini sparsi per tutta Vaghen, che possono essere esaminati attentamente, denotando anche su questo fronte l’impegno messo in atto dagli sviluppatori durante la realizzazione del gioco, che non risulta mai “vuoto”, dando ai giocatore sempre qualcosa da fare/leggere.

Grafica, ottima ma con alcune pecche
Dopo avervi parlato della storia, del design e del comparto artistico del titolo passiamo al lato tecnico e soprattutto grafico. La grafica di Syberia: The World Before è decisamente ottima, come del resto tutto il comparto artistico, andando a proporre degli ottimi dettagli ed effetti di luce, tuttavia non raggiungendo però il livello qualitativo di un tripla A e fermandosi poco prima, a causa di alcune piccole accortezze, soprattutto per quanto riguarda le animazioni, che avvolte risultano scattose e poco definite. La stessa cosa accade nei modelli dei personaggi, che non sono così ben definiti e particolari.
Audio, una sublime Colonna Sonora
A livello audio il titolo può sicuramente vantare una colonna sonora quasi invidiabile per molti altri titoli del suo calibro. Composta da Inon Zur, che con le sue dolci note riesce ad abbracciare in maniera eccellente il giocatore sia dal lato emotivo che da quello di stupore, proponendo dei brani in linea con l’umore del gioco e delle scene proposte.
Concludendo
Syberia: The World Before è sinceramente uno dei titoli che più ho apprezzato durante il corso di questi mesi e che è riuscito indubbiamente a farmi emozionare e vivere un’avventura veramente eccezionale dal lato artistico ma con alcune pecche nel comparto tecnico. Sicuramente il quarto capitolo della serie di Benoît Sokal riesce nel suo intento di giocare con le emozioni del giocatore, proponendo una meravigliosa e ricca ambientazione, accompagnata da una fluida e decisa storia ed un’ottima caratterizzazione dei personaggi. I puzzle sono ottimi, soprattutto quelli che puntano sulla tecnica per la risoluzione, peccato per la facilità degli indovinelli classici, fin troppo semplici.
Trovo quindi Syberia: The World Before le qualità per diventare un ottimo e degno sequel di una serie che si era già affermata nel mondo delle avventure grafiche ma che attraverso a questo episodio ha ricevuto la spinta in più che mancava, marciando di nuovo sopra ai passi indietro fati con il terzo capitolo.