Lies of P è un videogioco action RPG soulslike, ovvero ispirato, in linea generale, alla famosa opera videoludica Dark Souls, sviluppato e pubblicato da Neowiz Games. Lies of P è un titolo relativamente ostico, che riuscirà a mettere in difficoltà i giocatori novizi, mentre risulterà molto più semplice per coloro che hanno già giocato a qualche videogioco della saga dei Souls.
Scheda del Gioco
Piattaforme: PC, Xbox series X|S, Xbox One, PS5, PS4
Tipo di gioco: Souls-like, Action RPG
Sviluppatore: Round 8, Neowiz Publisher: Neowiz
Partendo dagli elementi generali, il gioco presenta tutte quelle caratteristiche tipiche dei souls, dal falò (chiamato qui stargazer), fino alle anime (chiamate ergo). Nonostante riprenda molto dai souls, il titolo riesce a distaccarsi quello che basta per non sembrare un semplice copia e incolla, e riesce ad instaurare un clima di propria personalità che si va a strutturare come uno dei migliori titoli action rpg usciti negli ultimi tempi, sia a livello tecnico, sia a livello di gameplay.
Un’ambientazione dark, gotica e contemporanea
La prima caratteristica che risulta subito agli occhi del giocatore è l’ambientazione. In questo gioco, gli sviluppatori hanno optato per una ambientazione cupa, con le strutture in stile gotico e situata in epoca contemporanea, ovvero nel 18XX (come si evince da alcuni documenti situati all’interno del gioco). Il mondo in cui ci si viene a ritrovare in questo titolo riesce a prendere e a immergere da subito il videogiocatore, sia per l’ottimo tenore artistico, sia per la varietà, la solidità e la coerenza delle scenografie di gioco. Infatti, nonostante le mappe dei vari capitoli siano tutte ben differenziate e abbiano una buona varietà di luoghi da esplorare, ogni posto sarà ben contestualizzato e collegato con la struttura della mappa di gioco precedentemente esplorata.
Oltre all’ambientazione e alla struttura spaziale delle mappe coerenti, un’altra nota di merito va al level design, intriso di scorciatoie sbloccabili, che renderanno l’esplorazione molto più intensa e redditizia durante l’esperienza di gioco, infatti non sarà sempre scontato sbloccare scorciatoie che facilitino il ritmo di morte e rinascita che caratterizza il titolo. Nonostante sembri molto più ispirato ai primi Souls, il gioco offre un sistema di checkpoint molto più sviluppato e simile ad Elden Ring, con Stargazer apposti proprio dinnanzi alle varie bossfight, andando così a de-strutturare un clima di morte e respawn irritante, in cui prima di andare nuovamente dal boss dovresti correre per tutta la mappa.
Ultima nota sull’ambientazione è la sua linearità, una struttura in capitoli composti quasi da corridoi grossi, piuttosto che da una mappa aperta, un punto secondo me di forza, che spinge il videogiocatore non solo all’esplorazione completa delle aree, ma fa risultare le varie aree piene di oggetti e punti di interesse, e che struttura uno stile di mappa che non risulta mai noioso, visto che propone costantemente qualcosa da fare o da esplorare. Sotto il profilo di ambientazione, dunque, Lies Of P risulta ben strutturato e molto godibile, sia a livello visivo, sia a livello di gioco.
Un comparto tecnico solido come una roccia
Il titolo, sotto il profilo tecnico, risulta eccezionalmente solido, sia a livello di grafica, in cui sembra finalmente di stare giocando un titolo next gen, sia a livello di fluidità. Premetto che ho giocato su Xbox Series X e Pc, su questi due Hardware non ho sofferto di nessun calo di frame, neanche dei momenti più concitati. Nel contesto generale, il reparto tecnico non solo è solidissimo, ma rende bene e viene accompagnato da un reparto artistico degno di nota.
Un comparto sonoro buono, ma non eccellente
Nonostante il comparto tecnico di Lies Of P sia eccellente, non si può dire lo stesso del comparto sonoro e delle sue musiche. Il titolo presenta un ottimo e solidissimo comparto sonoro, infatti, stando attenti, riusciremo sempre a capire quando un nemico ci sta per attaccare o come si sta muovendo, ma le musiche, soprattutto durante le bossfight, risultano incalzanti sul momento, quindi svolgono bene il loro lavoro, ma non si vanno ad instaurare come eccellenza assoluta. Dunque il comparto sonoro risulta veramente buono, ma non riesce ad arrivare allo stesso livello del resto del gioco.
Una trama intrisa di bugie e informazioni occulte
Nonostante esista la cosiddetta “lore” all’interno del gioco, la storia e la narrazione vengono decentemente sviluppate, con filmati che renderanno sempre partecipe il giocatore di ciò che gli sta accadendo intorno. Il titolo è totalmente godibile, dal punto di vista della trama e della storia, anche solo assistendo ai filmati “base” che il gioco propone, andando ad usare il sistema di lore come un supplemento che spiega meglio ciò che il giocatore sta vivendo, ma che non diventa necessario ai fini della fruizione del gioco e della sua storia. Nonostante la lore non sia essenziale per capire la trama principale, accresce tantissimo le informazioni che il giocatore può ricevere rispetto al mondo di gioco.
Certi Boss, avendo letto tutto il leggibile tramite la nostra guida, diventano più emozionanti da battere, e potremmo scoprire in maniera vera cio che è accaduto prima della nostra avventura. La lore e la trama del gioco, nonostante siano abbastanza esplicative, lasciano comunque spazio alle speculazioni, speculazioni che, la maggior parte delle volte, trovano risposte e possono essere smentite o confermate all’interno del gioco. Oltre alla lore e alla storia, vi è un altro metodo con cui si speculare da subito ciò che sta accadendo davanti ai propri occhi.
I burattini utilizzano un linguaggio che, in teoria, è a noi incomprensibile, questo linguaggio si può comprendere tramite il new game plus, oppure si può “tradurre”, noi siamo stati i primi a tradurlo al mondo, potete consultare il nostro articolo a riguardo cliccando qui. Una nota carina è la caratteristica del “Grande Patto“, che strizza l’occhio alle 3 leggi della robotica inventate da Isaac Asimov. La trama del gioco, inoltre, riceve una svolta inattesa e intrigante con l’ultimo filmato dopo aver battuto il boss finale.
Un sistema di combattimento poco meccanico
Il sistema di combattimento di Lies Of P si rifà molto allo stile proposto dai vari Souls, con una piccola citazione a Sekiro, per via del braccio meccanico che il protagonista si ritrova. Il più grande problema quando si gioca ad un Souls Like risulta proprio in questo settore, durante il combattimento, con risultati molte volte insoddisfacenti. Fino ad ora non ho mai trovato un Souls-Like con uno stile di combattimento così ben riuscito, non sembra di giocare ad un clone di dark souls, sembra di giocare ad un titolo con un sistema di combattimento proprio, ispirato a quello dei souls, e che riesce a dare quasi la stessa sensazione che i giochi From Software offrono.
L’unica meccanica che risulta meccanica è la schivata quando non si bersaglia nessun nemico, per il resto, tra attacchi, combo, uso degli strumenti che il gioco ti pone, schivate in combattimento e parate, il gioco risulta estremamente solido, sotto praticamente tutti i punti di vista. Esistono tendenzialmente due tipi di parate in questo gioco, quella normale, che ridurrà il danno ricevuto, dipendentemente dalla lama che state usando, e la parata perfetta, che non vi ridurrà la salute, e permetterà di destabilizzare più velocemente il vostro avversario.
Il braccio meccanico citato prima risulta abbastanza utile in molte situazioni, vista anche la sua ecletticità, infatti esisteranno più versioni di tale braccio, che avranno molteplici usi, dall’arpionare un avversario, fino al farci da scudo. Nonostante la mancanza vera e propria di uno scudo, il tutto viene ammortizzato dalle parate perfette e dalla possibilità di selezione il braccio egida, che risulterà in un normalissimo scudo che parerà i danni incombenti su di noi. Ultima considerazione, ma non per importanza, è la personalizzazione che il gioco pone per il proprio sistema di combattimento.
Le armi saranno divise in due sezioni, l’elsa e la lama. l’elsa tendenzialmente dona il move set all’arma e lo scaling delle varie caratteristiche, mentre la lama si instaura con la propria pesantezza, con i propri danni e con la riduzione di danno in caso di parata errata. L’unica nota negativa è che sembra risultare sempre più efficace una impugnatura rapida con una lama pesante, rispetto al contrario, quindi manca un bilanciamento effettivo delle varie personalizzazioni disponibili. Ogni lama e ogni elsa avranno a propria disposizione un’arte della favola unica, mosse speciali sfruttabili in combattimento. Dunque vige un clima di personalizzazione estremo con un bilanciamento un pò da rivedere.
Conclusioni
Da fan dei souls like sono rimasto molto soddisfatto da Lies of P. Il titolo rispetta pienamente lo spirito che il gioco prometteva di avere, anche se alcune scelte di bilanciamento risultano da rivedere e un pò grezze. ll titolo, per essere una prima opera souls-like di Neowiz Games, risulta sorprendentemente solido, a livello di gampley, a livello di scrittura e a livello tecnico, dove è totalmente ineccepibile. Se siete amanti dei souls vi piacerà tantissimo il gioco, e se non lo siete e non avete mai toccato un souls in vita vostra, questo potrebbe essere un ottimo titolo con cui inizizare.